Roma, 16 marzo 2018 - Nell’era della post-verità e delle fake news il rating reputazionale è un diritto-dovere. Il Garante della privacy l’aveva bocciato il 24 novembre 2016: il progetto per l’attribuzione di un “rating reputazionale” ad aziende, enti e persone - messo a punto dall’Associazione Mevaluate Onlus e da un gruppo di autorevoli partner tra cui Ibm, Mevaluate Holding, PwC Advisory, Rina Services - avrebbe violato le norme del Codice sulla protezione dei dati personali e inciso negativamente sulla dignità delle persone.